La rete tranviaria della capitale portoghese, interamente a scartamento ridotto 900 mm, rappresenta una vera e propria rarità nel panorama europeo, dal momento che è rimsta sostanzialmente immutata dall’epoca della sua costruzione nel 1873; vi sono infatti molte sezioni a binario unico con incroci intermedi, lunghi tratti con binari interposti e forti pendenze fino al 14,5% lungo la Calcada de Santo André. Il materiale rotabile è degno di molto interesse: tutte le motrici in servizio, a parte quelle sulla linea 15 lungo in fiume Tago, sono tram a due assi entrati in servizio nel 1928 (“standard”) e rinnovati nella parte elettrica durante gli anni ’90 (“remodelados”). A partire dagli anni ’70, durante i quali si prospettava la completa cessazione di ogni servizio per altro mai avvenuta, la rete ha subito una sistematica riduzione e oggi rimangono in funzione solo le linee 12, 15, 18, 25, 28 tutte circoscritte al centro storico. La linea di maggior interesse turistico è sicuramente la linea 28 che si snoda lungo un percorso circolare nel pittoresco quartiere dell’Alfama. L’eléctrico de Turismo, caratterizzato dalla livrea storica rossa, percorre un itinerario analogo a quello della linea 28 denominato Colinas de Lisboa.
Tappe fondamentali della rete tranviaria di Lisbona:
- 1872 si costituisce a Rio de Janeiro la Companhia Carris de Ferro de Lisboa conosciuta come Carris
- 1873 apertura della prima linea Santa Apolonia-Santo a trazione ippica
- 1874 costruzione del deposito di Santo Amaro, ancora operativo e attuale sede del museo tranviario
- 1887 introduzione dei tram ad accumulatori, abbandonati nel 1888
- 1889 introduzione della trazione a vapore sulla linea lungo il Tago, abbandonata nel 1892
- 1890 trazione funicolare tipo cable-car su alcune linee appositamente predisposte con scartamento 900 mm
- 1900 trasformazione dello scartamento da standard a 900 mm su tutta la rete
- 1901 introduzione della trazione elettrica
- 1920 riorganizzazione del servizio con linee radiali che fanno capolinea al Rossio
- 1947 introduzione delle motrici tipo Caixote
- 1950-1955 abbandono dei rimorchi di prima generazione (costruiti nel 1898/1899)
- 1958 massima estensione della rete 76 km, 27 linee
- 1960 abbandono delle linee parallele a quelle del metro
- 1972 progetto di chiusura dell’intera rete entro il 1977
- 1974 municipalizzazione del servizio
- 1989 eliminazione dei rimorchi di seconda generazione (1927)
- anni ’90 radiazione delle motrici Caixote
- 1991-1997 chiusura della maggior parte delle linee
- 1995 ricostruzione delle motrici standard (“remodelados”); introduzione delle motrici articolate sulla linea 15
I tram tipo Lisboa sono in servizio anche a A Coruña (motrici 100 e 101) in livrea bianco-blu e Sintra in livrea bianco-bordeaux.
Eléctrico de Turismo in livrea storica rossa; a differenza dell’originale il modello non è dotato di salvagente, e privo dell’orripilante velettone turistico (per fortuna!) ed è biderzionale. Come al vero la veletta riporta la dicitura “Colinas de Lisboa-circuito turistico“; questo modello, prodotto in esclusiva per Carris, è acquistabile solo presso il museo dei tram di Lisboa; prezzo indicativo 30€. Scala H0m scartamento 10,6 mm (non può circolare sui binari scala N).

La cassa è ben riprodotta e il rodiggio è sufficientemente dettagliato, mentre il trolley risulta un po’ troppo semplificato
Eléctrico 28 il livrea gialla; Ne esistono due versioni: una in vendita in tutti i negozi di souvenir di Lisbona al prezzo di 12-15€ (anno 2006) che non riporta il logo Carris, come negli anni ’70, né il numero della motrice e una versione venduta presso il museo dei tram di Santo Amaro con logo Carris (aspetto anni 2000) e predellino traforato realistico. La veletta riporta correttamente il numero 28 ma le direzioni Alfama (al vero Martim Moniz) e Lisboa (al vero Prazeres) sono fittizie.

La versione acquistabile nei negozi e tabaccherie risulta leggermente semplificata rispetto a quella con logo “Carris”. Le versioni più recenti sono di realizzazione più fine

La versione con logo è stata anche utilizzata per produrre modelli artiginali motorizzati: tra le varie modifiche si nota l’aggiunta di un pantografo monobraccio